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assaggio

29 Giu 2008 - 9:12

[  Umore: Perfido ]

[color=red][/coLa fuga


Nel crepuscolo, Eva e George aspettavano che le guardie venissero per accompagnarli a Ground Zero, nel frattempo, avevano già indossato le armature e stavano provando alcune mosse utilizzando copie in legno delle armi che avrebbero ricevuto una volta entrati nello scenario di combattimento. Pur consci di rischiare molto, facevano piani di fuga parlando in un latino stentato che ricordavano dai loro studi di gioventù.
Ground Zero, era il risultato di un lavoro di risanamento dell’area devastata l’undici settembre duemilauno da un gruppo di fanatici islamici terroristi, che dopo avere dirottato due aerei di linea avevano abbattuto le torri gemelle del W.T.C. causando la morte di oltre duemila persone e provocando lo scoppio della seconda guerra del Golfo. Le truppe americane, coadiuvate da truppe soprattutto inglesi e italiane, avevano invaso l’Iraq e bombardando indiscriminatamente le popolazione, avevano rovesciato il potere di Saddam Houssein instaurando un governo filo-occidentale. Purtroppo, il profondo solco culturale tra l’Occidente Cristiano e l’Oriente Islamico non aveva consentito una pacificazione, ma un continuo susseguirsi di attentati terroristici, omicidi politici e atrocità di ogni genere, portando avanti un clima di tensioni anche tra i componenti della Coalizione che dopo più di undici anni non si era ancora sopito. Nel 2012, l’Europa stanca di vedere arrivare oltre i suoi confini una miriade di profughi aveva decretato il blocco delle coste giungendo alla risoluzione di affondare ogni natante che non fosse autorizzato ad entrare nelle acque territoriali europee, risoluzione tardiva in quanto i gruppi terroristici arabi erano riusciti a infiltrare migliaia di agenti e, grazie ad un errata politica, erano riusciti ad occupare posti di rilievo all’interno di parecchi governi del Vecchio continente. Potendo contare su voti popolari su ricatti e omicidi, gli agenti arabi riuscirono a sottomettere l’Europa quasi senza colpo ferire. Una volta preso il potere tranne che in Inghilterra, rivolsero la loro attenzione agli Stati Uniti d’America e attuando una politica di isolamento con la cessazione delle esportazioni di greggio, aiuti alle popolazioni sud americane e soprattutto con il boicottaggio dei prodotti americani, causando una forte recessione dapprima sul territorio statunitense e di seguito una recessione mondiale, costrinse gli Stati uniti a sferrare un attacco con bombardieri strategici dando il via alla Terza Guerra del Golfo. Tra gli obiettivi primari, gli U.S.A. inserirono La Mecca, allo scopo di distruggere il morale delle orde mediorientali, Roma, Parigi, Madrid e Atene che ormai erano governate dagli arabi, ma vennero a loro volta attaccati dal Brasile, dal Venezuela, dal Messico e da Cuba, che istigati dalla politica estera araba vedevano gli U.S.A. come una minaccia per la loro sovranità. Contemporaneamente nel Golfo, gli Stati dell’Unione Islamica sferravano un attacco in Africa alleandosi con tutti i paesi di religione Mussulmana e invadendo quelli filo-occidentali come il Sud Africa. La Russia che fino a quel momento era rimasta neutrale, per evitare la rivolta delle province mussulmane prese posizione ostile verso gli U.S.A. e attraverso il canale di Bering, invase l’Alaska ma venne Bloccata dalla resistenza canadese. La Cina e il Giappone che nel frattempo erano diventati due colossi industriali offrirono aiuto agli U.S.A. concedendo loro delle basi in cui poter sviluppare un progetto di colonizzazione della Luna denominato Human Moon teso a rendere ospitale una base planetaria sotterranea sul satellite che avrebbe potuto accogliere centocinquanta milioni di statunitensi. Gli U.S.A, trasferendo milioni di cittadini videro il loro numero di abitanti ridursi notevolmente, ma la cultura americana ebbe l’opportunità di sopravvivere in attesa di un’occasione per riconquistare il terreno perduto. Chi non poté o non ebbe il diritto di trovare posto sulle navette dell’esodo, si vide costretto ad arrendersi ai nuovi padroni. George e Eva erano due sopravissuti.
Al crepuscolo, la guardia venne a prelevarli e li portò direttamente a Ground Zero.
La folla di mussulmani assiepati intorno all’area preparata per lo scontro ammutolì non appena le due vittime salirono i gradini del palco che in altri tempi era servito per accogliere famosi complessi rock e scoppiò in un fragoroso boato quando come nei tornei standard, vennero liberati dei cani precedentemente torturati per scaldare i contendenti.
In questa fase del combattimento era consentito aiutarsi vicendevolmente anche perché era un modo vergognoso di allungare le sofferenze dei condannati.
Consapevoli che dovevano arrivare alla fine dello scontro ancora nel pieno delle loro forze, George appoggiò la sua schiena a quella di Eva e entrambi presero a girare senza mai voltare le spalle ai cani. Al primo assalto, Eva con un abile colpo di machete decapitò un grosso doberman mentre un mastino napoletano la azzannava al braccio sinistro. George immediatamente infilò per tutta la sua lunghezza il Bowie nel ventre molle del cane mentre con il machete troncava entrambe le zampe anteriori ad un secondo doberman: Con una smorfia di rabbia e di dolore, Eva riusciva, sebbene ferita a uccidere un pastore tedesco, quando gli arabi liberarono un leone. Questo era il segnale per l’inizio del vero combattimento: quando il leone fosse stato ucciso, Eva e George avrebbero dovuto combattere e soddisfare il desiderio di sangue del Governatore e della folla.
-Eva, non appena il leone attacca, buttati sulla destra, e cerca di rotolare fino alla buca del suggeritore, io ucciderò il leone e ti attaccherò da sinistra. Il resto lo sai, ci siamo preparati centinaia di volte a questo duello. Non conta il terreno, ma le mosse che abbiamo studiato. Dobbiamo dare spettacolo per guadagnare tempo.
-Non appena il leone balzò, Eva fece come progettato, ma all’ultimo momento, il leone compì uno scarto e cadde esattamente sopra ad Eva. George fu pronto a reagire, e si gettò sui due corpi avvinghiati. Eva con il suo Bowie riuscì a ferire il leone ma la ferita precedente subita dal cane, non le diede la possibilità di colpire con forza, rendendo il leone furioso. Quando stava per soccombere, mentre la folla urlava di eccitazione e il popolo americano costretto ad assistere a quel massacro rimaneva in silenzio, George con un fantastico salto riusciva a oltrepassare il leone mentre infilava il suo machete tra le scapole della belva spezzando l’ arma.
Non riuscendo ancora ad uccidere il leone, George strappò dalle mani di Eva il machete e vibrandolo con forza alla base del collo dell’animale, riuscì a liberare Eva dal peso e questa, con la prontezza di riflessi maturata in decine di scontri, con il suo Bowie recise di netto i tendini delle zampe posteriori. Con un ultimo scatto, il leone ferì alla spalla George, poi esalò l’ultimo respiro.
Immediatamente, secondo le regole, George ed Eva si alzarono per fronteggiarsi e senza perdere tempo, George vibrò un fendente ad Eva, che paratolo, come da copione, colpì George con il manico del Bowie, facendolo rotolare verso la buca del suggeritore, trasformata in postazione per le riprese televisive.
Gli americani presenti, non capivano come mai, i due che a detta di tutti si sarebbero rifiutati di combattere in forza del loro amore, stessero colpendosi accanitamente creando uno spettacolo di violenza molto gradito al Governatore e ai suoi accoliti. George si rialzò con un rivolo di sangue che scorreva dalla ferita alla fronte, si mise in guardia e attese l’attacco di Eva. Nello scontro, il machete che George teneva nella destra cadde nella buca ma riuscì a colpire Eva con un pugno che le fece sanguinare il naso, la donna si avventò nuovamente su George il quale con un abile mossa di Judo la fece cadere nella buca, accompagnata dalle urla entusiastiche degli arabi, anche perché cadendo a ridosso della postazione televisiva, avevano regalato a tutti gli spettatori che da altre città seguivano lo scontro una scena movimentata e eccitante portando alle stelle la gioia sadica del Governatore.
Quello che accadde nei due minuti successivi lasciò completamente disorientate le guardie a bordo campo:George si tuffò nella buca, mentre Eva, recuperato il machete decapitava in diretta il commentatore arabo e oscurava le linee elettriche non solo della postazione ma di tutto il parco, causando la chiusura automatica dei cancelli che permettevano l’ingresso al campo impedendo alle guardie di precipitarsi all’inseguimento.
Il Governatore tronfio di orgoglio per avere dato al suo popolo uno spettacolo eccezionale e sapendo che i due non avrebbero potuto fuggire da quella parte perché le uscite erano state sigillate dal calo di corrente, commise l’ errore di non dare subito l’ordine di bloccarli, anche perché lo spettacolo con il suo fuori programma aveva eccitato tutti gli arabi e, in fondo, le vite di uno stupido giornalista e di due tecnici TV non erano importanti e sicuramente, presto o tardi quei due diavoli avrebbero dovuto uscire dalla stanza sotterranea per concludere il combattimento o per essere lapidati.
-Dai Eva,dov’è il condotto delle fogne che non avete sigillato quando avete ristrutturato il parco?
-Se tutto va bene, in due o tre minuti, solleveremo il vetrocemento che nasconde l’ingresso, solo che in questa oscurità è difficile trovare qualche cosa per fare leva e i nostri coltelli non sono abbastanza robusti.
-Diavoli, preferite uscire da soli e continuare lo spettacolo o dobbiamo stanarvi con i lacrimogeni, sappiate che se vi tireremo fuori noi, nessuno di voi due vedrà il sorgere del sole di domani.
-Forza, Eva, dov’e’ quella lastra? Il tempo ci è nemico!
-O.K.,O.K, dammi un minuto: non possiamo rompere il vetrocemento se no non avremo scampo, dobbiamo aprire e richiudere quel condotto che è su quella parete senza lasciare tracce. Sulla parete di fondo, in effetti era visibile un grande specchio delle dimensioni della porta di un garage che serviva ai commentatori della TV per soddisfare la loro vanità e che nascondeva una lastra di vetrocemento posta a sigillo dell’imbocco dimenticato dell’antica rete fognaria di New York.
Quando il programma di valorizzazione del vecchio sito delle Torri Gemelle era stato avviato, gli architetti e i tecnici, avevano mantenuto aperto il condotto fognario allo scopo di creare una cubatura di costruzione che non sarebbe mai stata censita, che avrebbe, in un futuro, reso ai costruttori un bel gruzzolo con la vendita esentasse di ampi spazi da sfruttare per la costruzione di un gigantesco silos per le automobili, considerato che in quel periodo le fognature di New York erano in disuso grazie agli impianti di riconversione degli scarti in energia prodotta direttamente dagli utenti, i cunicoli, gli ampi bacini di raccolta, erano puliti.
Eva, abbandonando ogni timore e utilizzando insieme a George i due coltelli, riuscì a rimuovere il lastrone di vetrocemento e rapidamente a celarsi nell’imbocco di un vecchio tunnel dopo avere riposizionato la lastra, mentre dall’alto cominciavano a cadere i primi lacrimogeni.
-Certo che se il Fisco avesse saputo che un tentativo di evasione fiscale ci avrebbe salvato la pelle, non credo che sarebbe stato tanto severo con i tuoi vecchi colleghi.
-Disse George ad Eva quando finalmente si sentirono fuori pericolo.
-Purtroppo, i miei colleghi hanno pagato a caro prezzo il loro progetto infatti hanno perso il diritto di andare sulla Luna e creare quella favolosa base sotterranea e forse alcuni di loro sono già morti in duello.
-Anche se momentaneamente fuori pericolo, George ed Eva non erano in una situazione piacevole, infatti si trovavano nel sottosuolo di New York, feriti, affamati e armati solamente di due coltelli e di un machete.
-Nel frattempo, in superficie, dopo che i gas lacrimogeni si erano volatilizzati, un reparto della Guardia Nazionale si era calato nella sala trovando solamente tre cadaveri e una miriade di cunicoli che si sviluppava in ogni direzione. Furiosi per avere perso il divertimento, ma consapevoli che il Governatore li avrebbe severamente puniti per la fuga dei due, diramarono un allarme generale facendo bloccare ogni uscita sotterranea dell’intera città.
I due fuggitivi intanto si riposavano facendo il punto della situazione e si rendevano conto che pur essendo fuori dalla portata degli arabi erano ancora prigionieri....
OGNI PROMESSA E' DEBITO, HO ISERITO PARTE DEL SECONDO CAPITOLO PER DARVI LA POSSIBILITA' DI ASSAGGIARE QUEST RACCONTO,ASPETTO COMMENTI SPONTANEI E VERITIERI. Pensieroso

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