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La Cattedrale di Canterbury

01 Giu 2007 - 11:21


Il Santuario di Canterbury



Non posso non parlarvi dei luoghi della mia terra che sono per me affascinanti. Premetto che sono anglo-maltese e che, quindi sto toccando una delle mie "terre". Vi parlerò di Canterbury, la vecchia capitale inglese, nel cuore del Kent, il "giardino" dell'Inghilterra.

La città di Canterbury (40.000 abitanti) si trova nella Contea del Kent, situata nell’estremità sud-orientale dell’Inghilterra, poco distante dal tunnel della Manica di Folkestone.

A causa di questa sua posizione geografica la città gode di un clima caratterizzato da inverni freddi e da pioggia frequente durante quasi tutto l’arco dell’anno, per cui una visita è consigliata durante la stagione estiva.

Di antica fondazione romana la città fu successivamente la capitale del Regno del Kent, e deve la sua importanza alla presenza della più importante cattedrale inglese, quella di Christ Church, che grazie all’opera di Sant’Agostino e al martirio di Becket divenne già a partire dal XII sec. importante meta di pellegrinaggi.

Oggi Canterbury è un importante centro storico, turistico e soprattutto religioso, grazie alla presenza dell’Arcivescovo di Canterbury, che rende la città sede vescovile primaziale in ambito nazionale.



Per chi non c'è stato, Canterbury ha tutta l'aria di una città all'antica e medievale, questo dovuto al fatto che una delle cattedrali medievali e gotici ancora oggi sempre più affascinante... vi ricorderà sicuramente altre cattedrali famosi come Westminster, York, Durham e Winchester ma anche Notre Dame de Paris, il Duomo di Milano, la Cattedrale di Cologne, la Cattedrale di Strasburgo, la Cattedrale di San Giacobo di Compostela... tutti quasi contemporanei e nello stesso stile, riflessione della stessa "scuola" ed archittetura, un'espressione di grandezza e reverenza dell'uomo verso Dio e la Fede.



Nei Canterbury Tales Geoffrey Chaucer ha descritto come tutta l'Inghilterra converge non al Parlamento o dal Re a Westminster ma alla tomba dell'Arcivescovo Thomas Becket, martire del dodicesimo secolo (1170 AD), nella Cattedrale di Canterbury, in quella parte dell'Inghilterra più vicina a Gerusalemme. In aprile, in primavera, nella 'Vita nuova':

Thanne longen folk to goon on pilgrimages,
And palmeres for to seken straunge strondes,
To ferne alwes, kowthe in sondry londes;
And specially from every shires ende
Of Engelond to Caunterbury they wende,
The hooly blisful martir for to seke
That hem hath holpen whan that they were seeke.


[Traduzione]
. . . brama la gente d'andare in pellegrinaggio,
ed i palmieri braman di cercare lidi stranieri,
santuari lontani, noti in diversi paesi;
e soprattutto da ogni contea dell'Inghilterra
si recano a Canterbury, a visitare
il santo martire benedetto
che li ha soccorsi quando erano malati.

(General Prologue, Canterbury Tales, a cura di Larry Benson (Boston: Houghton Mifflin, 1987), I.12-18, p 23; trad. it. Opere, 2 voll., (Torino: Einaudi, 2000), II.)

La fedeltà dei pellegrini è al cielo piuttosto che al mondo. Le gerarchie del mondo sono messe da parte, e tutti divengono come Adamo caduto, ad imitazione di Cristo riflesso nei santi martiri a Sua immagine. Il pellegrinaggio alla tomba di Thomas Becket è come la 'guarigione delle nazioni' di Ezechiele (47.12) e dell'Apocalisse (22.1-2). Sia Dante sia Chaucer scrivono di tale universalità tra pellegrini, di questa Repubblica il cui Re è Cristo: 'Ma noi siam peregrin, come voi siete' in Dante, Purgatorio (II 63), 'And pilgrimes were they alle' ('E pellegrini eran tutti') in Chaucer, Canterbury Tales (I 26).

Thomas Becket per essersi opposto, con il potere della Chiesa, alla ricerca di potere di Re Enrico II, fu assassinato e martirizzato nella sua Cattedrale nel Natale del 1170. E' interessante osservare che Thomas Becket era normanno, era invece anglosassone Edward Grim, il chierico che portava la croce; egli nell'estremo tentativo di salvare la vita dell'arcivescovo perse un braccio troncato dai fendenti di spada dei cavalieri normanni. Subito dopo furono riferiti miracoli, registrati accuratamente dai suoi monaci. Thomas à Becket era santo subito.

In tempi recenti ricordiamo l'assassinio dell'Arcivescovo Oscar Romero durante la messa in un ospedale di San Salvador (il 24 marzo 1980), come con l'atto del Papa, che nella Quaresima del Giubileo, all'apertura della Porta Santa, prese su di sé i peccati della Chiesa; questi eventi rispecchiano la Passione di Cristo in Gerusalemme, rispecchiano il Vangelo.

La cristianità medievale parla di quattro maggiori pellegrinaggi, a Gerusalemme, a Roma, a Compostela, a Canterbury, tra innumerevoli altri, includendo il pellegrinaggio al Purgatorio di San Patrizio, in Irlanda, che influenzerà la Commedia di Dante. Inizialmente, nella cristianità non esisteva la necessità di mettersi in viaggio verso uno specifico santuario, ma piuttosto il bisogno di espiare i peccati con l'esilio. Tali esuli pellegrini, conformemente al diritto canonico, dovevano essere abbigliati in modo distintivo, si doveva dare loro alloggio, pane e acqua per ventiquattr'ore, e dovevano essere trattati come se fossero Cristo sotto altre sembianze, anche nel caso in cui fossero degli assassini. Gli ospedali moderni nasceranno in risposta al bisogno di curare i pellegrini malati o morenti come opera cristiana di misericordia.

Il recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme e a Roma come luoghi sacri di Cristo e dei suoi santi, era profondamente compreso, e tali pellegrinaggi erano sovente compiuti anche da donne, come Elena di York, Egeria di Spagna, Guthrithyr d'Islanda, Brigida di Svezia e Margery Kempe.

Ma perché anche Compostela e Canterbury?

L'Islam aveva conquistato la Spagna ed i saraceni si recavano in pellegrinaggio (haj) a Cordova, come oggi si recano alla Mecca, a Medina e a Gerusalemme. L'Apocalisse di Beatus (Boethius), la Chanson de Roland (Canzone di Rolando), e il pellegrinaggio a Compostela tutti contribuirono alla reconquista spagnola, contrapponendosi all'Islam con la cristianità, ampiamente emulando l'haj e il jihad islamici con i pellegrinaggi e le crociate.

Canterbury in Inghilterra rappresentava così un altro sostituto per Gerusalemme, o piuttosto un palinsesto di Gerusalemme su una città europea. Thomas Becket, Arcivescovo di Canterbury, assassinato nella sua cattedrale nel 1170, divenne rapidamente come il Cristo d’Inghilterra, e Canterbury come la Gerusalemme inglese.



Dell’iconografia del martirio di Thomas ad imitazione di quello di Cristo, si possono riscontrare esempi in tutta Europa. St. Thomas leva le braccia al cielo in preghiera, chiedendo perdono per i suoi assassini. Per questo crimine nessuno dei cavalieri fu arrestato; ma il loro re Enrico II si recò a Canterbury come pellegrino penitente, dopo aver camminato per tre miglia a piedi scalzi e sanguinanti, genuflesso nudo dinanzi alla tomba fu flagellato dai monaci il 12 luglio 1174. Anche altri re da altre contee si recarono in pellegrinaggio a piedi scalzi presso la tomba dell’Arcivescovo. Da qui nasce il bisogno di penitenza, di preghiera, di andare in pelleggrinaggio, di conoscere Dio e curare l'anima.

Londra era la città natale di Thomas, Canterbury il luogo del suo martirio, l’una la Betlemme di Becket, l’altra la sua Gerusalemme. L’itinerario tra le due città imitava così la vita et passio del santo. Il pellegrinaggio da una locanda di Londra alla Cattedrale di Canterbury nei Canterbury Tales di Chaucer riflette questo.

Il martirio di Thomas faceva di Canterbury la Gerusalemme dell’Inghilterra, dove convergevano i pellegrini, in particolare negli anni giubilari; Thomas nativo di Londra divenne il santo patrono di quella città.

Mappa della città:

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