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Il silenzio delle donne che avrebbero il diritto di urlare

05 Feb 2010 - 11:36


Ho inserito questa recensione nel sito Ciao.it ed ho pensato di inserirla anche in questo blog.

MURATA VIVA (Leila) Editore Piemme

Ho comprato questo libro in un autogrill, non sapevo quale argomento trattasse ma mi ha colpito la copertina. Gli occhi che mi hanno guardato attraverso la fessura lasciata dal velo nero hanno catturato la mia attenzione, sembrava che mi volessero trasmettere un messaggio, una richiesta di aiuto.

«Mi chiamo Leila, ho ventuno anni, francese di nascita e marocchina per tradizione... mio padre è un uomo rispettabile e rispettato. Mi picchia se non obbedisco ai suoi ordini. Mi ha riempita di pugni per obbligarmi a sposare l´uomo che sale gli scalini davanti a me. L´integrazione è la possibilità di dire no. La tradizione è l´impossibilità. Non sono mai stata capace di infrangere quella legge non scritta».
Questo è l'inizio del libro, è la storia vera di una ragazza dei nostri tempi, all'apparenza una normale studentessa di nazionalità francese, integrata con le compagne di scuola, apparentemente una delle tante ragazzine che incontriamo per strada e delle quali invidiamo un pò le risate e la spensieratezza data dall'età.
Ma questa è solo l'apparenza, tra le mura di casa la situazione è ben diversa.
Leila (questo è il nome della protagonista) vive in una famiglia che segue le tradizioni del paese d'origine, le tradizioni tramandate di generazione in generazione e che non possono essere infrante. Chi le infrange viene punito e la punizione a volte è un viaggio senza ritorno.
Leila gioca per strada, fuma, va a ballare e si innamora, ma tutto questo lo fa di nascosto, si è creata una seconda vita di libertà per sopportare la sua vera vita in prigionia.
La sua prigione è la famiglia, lei è una donna e per questo motivo non ha diritti ma solamente doveri, a dieci anni il fratello si approfitta di lei, lo fa senza farle perdere la verginità perchè quella è una merce di scambio da offrire ad un marito, perdendola la ragazza non potrebbe più sposarsi e resterebbe un peso per la famiglia.

La violenza e le umiliazioni la portano più volte a tentare il suicidio ma alla fine si arrende a sposa l'uomo che è stato scelto per lei.
Nonostante tutto il male che ha ricevuto dal padre e di riflesso anche dalla madre che non è capace di difenderla, lei è legata ai genitori da un legame profondo, che non è tradizione e neppure costrizione, è il bisogno di appartenenza che abbiamo tutti, la necessità di sentirci parte di una comunità, di non essere lasciati soli.
Con il matrimonio lascia le mura tra le quali ha passato la prima parte della sua vita da prigioniera e si trasferisce in un'altra prigione, il carceriere non è più suo padre, ora è suo marito.
Ha un figlio e questo bambino riesce a darle la forza di reagire e di denunciare il marito che l'ha quasi uccisa.


Quando decide di denunciarlo inizia un'altro calvario, quello che deve affrontare chi infrange le leggi non scritte, la sua battaglia è lunga ma sulla sua strada incontra anche delle persone comprensive che vogliono aiutarla.
Ora vive in Francia con il figlio sotto falso nome.

La mia opinione:
è un libro che mi ha lasciato dentro un grande sgomento.
Leggendolo ho capito che il dramma che ha vissuto Leila è lo stesso che vivono tante ragazze anche in Italia, non lo sappiamo (o facciamo finta di non saperlo) fino a quando non succedono le tragedie come quella di Ina, la ragazza uccisa dai familiari e sepolta in giardino perchè era andata a convivere con il suo innamorato.
Sarebbe necessario che libri come questo fossero inseriti nelle biblioteche scolastiche, è indispensabile che i ragazzi conoscano questi fatti, i cambiamenti devono partire dai giovani. Se le ragazze in difficoltà potranno trovare amici con i quali confidarsi ed in grado di capirle forse ci sarà qualche speranza di abbattere le mura della loro prigione
Marta


Desbarassu di libri su PrezziShock!!!!!!!!!!!!!!!!

13 Set 2009 - 17:56

[  Umore: Felice ]

Desbarassu nella traduzione letteraria dal dialetto ligure significa "mettere fuori" ed in effetti è proprio quello che ho deciso di fare con un pò dei libri che ho in casa.
Ormai sono troppi e, seppure a malinquore, devo eliminarne un pò.
Ho deciso di metterli in vendita a 1 euro l'uno, sperando che qualche acquirente decida di integrare l'acquisto con qualcuno degli altri oggetti che ho in vendita su PrezziShock (oggetti in ceramica dipinta a mano, oggetti decorati con la tecnica del decoupage pittorico e anche oggetti da collezione)
Questi sono alcuni dei libri che ho messo in vendita a 1 euro cadauno, nei prossimi giorni ne inserirò altri:
La via per Gandolfo di Robert Ludlum
Una spina nel cuore di Piero Chiara
E' una vita che ti aspetto di Fabio Volo
Esco a fare due passi di Fabio Volo
La casa del perchè di Mario Soldati
Il sofà di Luca Goldoni
Anima Tour di Fabio Fazio
Vita di Pasolini di Siciliano
Ferrovia locale di Carlo Cassola
Che cos'è la psicologia di Pierre Daco
Il momento è catartico di Flavio Oreglio
Dedalus di James Joyce
Il silenzio degli innocenti di Thomas harris
L'uomo che non divenne papa di Carlo Falconi
Da un capo all'altro della città di Carlo Castellaneta
Le cicale 2008 di Gino e Michele
Fuori tema di Luca Goldoni
Il nome della rosa di Umberto Eco

Clikkando QUI potete trovare le inserzioni complete dei libri



Marta


Un commissario Montalbano più sensibile, emozionabile, umano

29 Lug 2009 - 18:10

[  Umore: Felice ]


Ogni volta che vado in vacanza metto in valigia un paio di libri anche se so benissimo che al massimo riuscirò a leggerne uno.
La destinazione della mia vacanza era la Sicilia, ci vado da parecchi anni per una settimana in questo periodo di luglio per seguire il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che ha la sua location a Marzamemi, una località di mare veramente magica, dove tutto ricorda i personaggi e le storie che Andrea Camilleri racconta nei suoi libri che hanno per protagonista il commissario Salvo Montalbano.
Non a caso ho scelto di portarmi l'ultimo libro di questa serie, che si intitola LA DANZA DEL GABBIANO.
Non è la prima volta che faccio questa scelta, quasi tutti i miei libri di Camilleri li ho letti in Sicilia, sarà per l'ambientazione che mi è molto familiare, per il suo scrivere in un italiano frammisto al siciliano, ma comunque molto comprensibile anche per me che sono ligure, o forse la mia scelta è dovuta al fatto che quando mi immagino in spiaggia sdraiata sotto al mio ombrellone ed intenta a leggere ed a fantasticare non posso che pensarmi con un libro di Camilleri.
"Fu verso le cinco del mattino che non ce la fici cchiù a ristarissinni corcato coll'occhi sbarracati a taliare il soffitto"questa è la frase con cui inizia il racconto.
Montalbano ha cinquantasette anni, è quasi al termine della sua vita lavorativa e vive sempre con maggiore fatica le indagini che deve condurre.
A volte fatica a prendere sonno, quando ci riesce dorme per poche ore, qualche volta cerca di facilitare il sonno con qualche bicchierino di whisky e poi arriva in commissariato ubriaco.
Stavolta si alza e va ad aprire la porta finestra della verandina. La giornata si prospetta "'na vera billizza", dopo la prima tazza di caffè ed il bagno, si veste e torna nella verandina per gustarsi in tutta calma la seconda tazza di caffè.
Un saluto al pescatore che, come tutte le mattine "ammuttava la varca in acqua, ci acchianava, principiava a remare puntanno al largo". Poi Montalbano si perde a seguire il volo di un gabbiano, ma ad un tratto l'uccello chiude le ali e cade in picchiata verso la spiaggia. Sembra morto ma all'improvviso ha un fremito, apre un'ala e cerca di risollevarsi, iniziando una specie di ballo. Ballava e cantava, anzi non era un canto perchè dal becco gli usciva un suono roco, disperato, una specie di invocazione di aiuto. Drizzava il collo come per indicare con il becco un punto che non poteva raggiungere. Il commissario scende sulla spiaggia, i movimenti del gabbiano si fanno sempre più rallentati fino a quando cessano del tutto. " ha abballato la sò morti" questo pensa Montalbano, mentre impressionato da ciò che ha visto rientra in casa.
La storia inizia con questo episodio emblematico, quasi un sogno premonitore, un sogno ad occhi aperti che troverà delle spiegazioni alla fine del racconto.
E' una storia molto scorrevole, a volte riesce anche a strappare un sorriso.I personaggi sono i soliti dei precedenti episodi.Livia, l'eterna fidanzata che abita a Genova Boccadasse, lo raggiunge per una breve vacanza che però non potranno godersi a causa della scomparsa dell'ispettore Fazio, che dà l'avvio ad un'intricato susseguirsi di avvenimenti.
E' un racconto fluido, non mancano le furfanterie ed i colpi d'astuzia del commissario.
Ci sono tante "ammazzatine", una storia d'amore un pò recitata ed un pò reale, un mafioso, un contrabbando di sostanza chimiche verso paesi arabi, un amore omosessuale.
Il commissario Montalbano non è però lo stesso dei primi racconti, le scene che vede le rielabora alla luce dei suoi cinquantasette anni e spesso assumono aspetti che la sua nuova sensibilità rende difficili da accettare.
Ad avvenimenti che sarebbero di routine per un commissario giovane lui reagisce "da vecchio, con le lacrime in tasca e le reazioni emotive a fior di pelle".
Sinceramente a me questo libro è piaciuto particolarmente, soprattutto mi piace Montalbano perchè non si atteggia a superuomo, perchè è capace di affrontare ogni situazione con coraggio, magari emozionandosi più di quanto dovrebbe fare un uomo della Polizia ma come è normale che sia per un uomo.
E' proprio la parte umana del commissario quella che me lo fa amare e che mi fa sperare che a questo libro ne seguano ancora molti altri, non me li perderò sicuramente Libro
Marta


Un libro per conoscere Barack Obama

26 Mag 2009 - 17:40

[  Umore: Felice ]


I SOGNI DI MIO PADRE
di Barack Obama



Barack Obama racconta i suoi primi trent'anni di vita.

Una vita sicuramente non facile essendo nato dall'unione tra una donna bianca americana ed un uomo di colore keniota.

E' una autobiografia di quelle che piacciono a me, sincere fino in fondo, che non raccontano solo ciò che il lettore medio vorrebbe sentire ma, al contrario, raccontano la vita vera e attraverso le parole si mette a nudo l'anima più autentica dell'autore.

Questo libro è stato per me un viaggio alla scoperta di Obama.


E' stato scritto nel 1995 e perciò prima che iniziasse la carriera politica che l'avrebbe portato a diventare presidente degli Stati Uniti d'America e forse per questo è scritta con la massima sincerità e a volte anche con durezza. Forse se l'avesse scritta in un periodo successivo sarebbe stata diversa perchè per lui sarebbe diventato un problema raccontare fatti che avrebbero potuto danneggiare la sua immagine pubblica.

A posteriori posso pensare che questo libro l'abbia avvantaggiato nella campagna elettorale, infatti i suoi avversari politici non hanno potuto trovare "scheletri" nel suo armadio perchè aveva già reso la sua vita di dominio pubblico.


ALCUNI DEI PUNTI CHE MI HANNO PARTICOLARMENTE COLPITO



vede la morte per la prima volta

ha sei anni ed è appena arrivato in Indonesia con la madre per raggiungere il secondo marito di lei. Il patrigno lo reputa abbastanza grande per mostrargli da dove arriva ciò che si trova nel piatto per cena e lo fa assistere all'uccisione di una gallina

"la gallina cadde a terra con un tonfo, si rialzò barcollando e cominciò a correre in cerchio con la testa che pendeva grottescamente da un lato. I cerchi si facevano sempre più stretti e il fiotto di sangue che fuoriusciva sempre più debole fino a che la gallina non stramazzò a terra" "Più tardi, sdraiato da solo nel mio letto ascoltavo il verso dei grilli ripensando all'ultimo spasmo di vita che avevo visto poche ore prima. A stento riuscivo a credere alla mia buona sorte"



scopre la sua identità di "nero"
Barry (da piccolo lo chiamavano così) ha circa dieci anni e sfogliando una rivista vede l'immagine di un uomo con un colorito spettrale e non omogeneo e leggendo la didascalia apprende che si tratta di una delle tantissime persone di colore rovinate da una cura sbagliata che li doveva fare diventare bianchi.
Fino ad allora non si era reso conto di essere "nero"


l'impegno nello studio e i principi che gli trasmette la madre
vivevani in Indonesia non aveva i soldi per mandarlo alla scuola internazionale .

"Mi svegliava alle quattro del mattino, mi obbligava a fare colazione e mi insegnava inglese per tre ore prima che andassi a scuola e lei al lavoro"

"Se vuoi diventare un uomo hai bisogno di valori" ed i valori che gli insegna sono: la correttezza, la sincerità e l'autonomia di giudizio



primo giorno di scuola quando torna negli USA

E', insieme ad una bambina nera, in una classe di soli bianchi.Un ragazzino ripete il nome Barack ad alta voce vacendo il verso di una scimmia, un altro ragazzino gli chiede se suo padre era un cannibale

"sentivo sempre più forte il senso di non appartenenza"


il basket

"potevi sfidare un avversario a parole, poi però quelle parole dovevano trasformarsi in fatti, altrimenti era molto meglio tenere la bocca chiusa"



evita l'eroina
"Micky, il mio potenziale iniziatore, aveva insistito troppo per farmela provare.

Aveva tirato fuuori l'ago e il laccioemostatico e io lo osservavo quando nella mia mente si materializzò l'immagine di una bolla d'aria, sferica e brillante come una perla, che rotolava tranquilla lungo una vena e mi fermava il cuore"


ripensa al rimprovero della sua amica Regina
"guarda dentro di te prima di giudicare gli altri. Non far pulire il tuo schifo agli altri.Non esisti solo tu"



il diacono Will condivide con la comunità un ricordo personale_
"I miei genitori non erano ricchi e vivevamo a Altgeld.

Però se ripenso alla mia infanzia, conservo dei bei ricordi.

Andavamo alla foresta di Blackburn a raccogliere i frutti di bosco. Costruivamo dei carretti con le cassette di frutta e le ruote dei pattini e correvamo nel parcheggio. Ricordo le gite con la scuola e ricordo che durante le vacanze estive incontravamo altre famiglie nel parco, tutti fuori ma nessuno spaventato. In estate se faceva troppo caldo si dormiva all'aperto. Che bei ricordi....mi sembra che sorridessimo, che ridessimo sempre....

Adesso non vedo più ragazzi sorridenti. Li guardi, li ascolti e sembrano sempre preoccupati, infuriati per qualcosa. Non si fidano di niente e di nessuno. Nè dei genitori nè di Dio. Neanche di sè stessi. Non è giusto. Non è così che dovrebbe esse....ragazzi che non sorridono, non dovrebbero esserci "


LA MIA OPINIONE SUL LIBRO

Ho voluto riportare qualche stralcio del libro per dare una veloce immagine di qualche momento della sua vita.

Alcuni di questi momenti sono molto importanti perchè sono serviti a farlo riflettere sugli errori che stava commettendo ed a fargli individuare la strada da seguire.

A mio giudizio ad aiutarlo in un momento decisivo sono stati soprattutto i rimproveri dell'amica Regina.La mia opinione su questo libro è assolutamente positiva. Era dai tempi della scuola, una vita fa, che non leggevo due volte di seguito lo stesso libro, ma allora ero obbligata a farlo per motivi di studio.Appena ho finito di leggerlo mi è venuta subito voglia di ricominciarlo dal principio e questa volta ho sottolineato con la matita le parti che mi sembravano più rilevanti. Anche quella di sottolineare è una abitudine scolastica ma non mi era mai capitato di farlo con un libro di lettura. per me è stato un evento eccezionale.


Il "Time" ha scritto "IL MIGLIOR MEMOIR DI UN POLITICO AMERICANO. Personalmente è l'unico che ho letto ma sono tentata di credere che hanno colpito nel segno.lo consiglio a tutti, ma soprattutto a quelli che come me hanno istintivamente riposto fiducia in questo nuovo Presidente.

Leggendolo si possono comprendere i motivi che lo hanno portato a scegliere il lavoro di coordinatore di comunità ed in seguito lo hanno portato ad intraprendere la carriera politica

Marta

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Il giorno che vidi il tuo volto

16 Feb 2009 - 14:16

[  Umore: Felice ]



E' l'ultimo libro di Simone Piazzesi:

poesie e aforismi.

E' stata una sorpresa molto gradita

riceverlo in omaggio dall'autore Molto felice

Confesso di non essere un'amante delle

poesie però questo libro l'ho letto molto

volentieri.

Sono quasi tutte poesie brevi, emozioni

descritte con poche parole e forse più vere

proprio perchè immediate, senza niente di

superfluo.

Ne trascrivo una :

La lucertola

Se ne sta innamorata
distesa sopra un masso.
Lo sguardo in alto,
affascinata,
rivolge al suo moroso.
Immobile
i suoi colori iridescenti
lascia brillare.

Dicono che abbia il sangue freddo,
ma guardate come le batte forte
il cuore!



Questo è il link dell'inserzione su PrezziShock




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