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per un cane abbandonato non c'è quasi mai il lieto fine

02 Set 2010 - 17:26

[  Umore: Molto triste ]



I miei post sono a volte originati da qualcosa che mi colpisce particolarmente e che desidero condividere perchè ho la convinzione che farlo possa servire a qualcosa.

Ho deciso di scrivere sull'abbandono dei cani perchè mi ha colpito un poster dell'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) che ho visto in un autogril sull'autostrada Torino-Savona

Ogni estate si torna a parlare dell'abbandono degli animali ma sono spesso solo discorsi di circostanza.

Credo che ci sarebbero meno abbandoni se semplicemente, prima di prendere un animale, ci si ponessero delle domande semplici del tipo:
"Lo voglio veramente? La mia famiglia lo accetterà? sarà un problema per il condomio? Saprò dedicargli il tempo del quale ha bisogno?
Ma soprattutto la domanda alla quale bisognerebbe rispondere con responsabilità è questa "Sarò in grado di tenerlo per sempre con me qualunque cosa accada?".

Spesso si prende in casa un cucciolo come se fosse un giocattolo, per assecondare il desiderio di un bambino.


Dopo pochi mesi il "giocattolo" diventa però troppo ingombrante, ci si ritrova con un cane adulto e da quel momento inizia il disamoramento, inizia ad essere un "peso" e un "problema".

Su un quotidiano on line ho letto che il fenomeno dell'abbandono dei cani durante l'estate è in calo. Nell'articolo è scritto:



"ESTATE, sinonimo di abbandono dei cani.



La maggior parte degli abbandoni in Italia è al sud con il 50 % del totale.


Il fenomeno è stato a lungo in crescita, in particolare nei mesi estivi.


I dati raccolti dall’ Aidaa (associazione italiana difesa animali ambiente) dimostrano che in questi ultimi anni (per fortuna) la pratica ignobile ha subito un calo. E a confermarlo c’è un dato. Infatti, in 100 canili d’Italia a giugno 2009, sono stati raccolti oltre 1700 cani contro i 2400 del 2008"


Non so quanto questi dati possono essere attendibili perchè vengono contati solo i cani salvati, non quelli che diventano randagi e neppure quelli che muoiono sulle strade, ma voglio credere che in un futuro non debba più servire pubblicare un video come questo
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=smoctuO8Uzc&feature=player_embedded[/youtube]

Marta


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Mambo: quando si diventa aguzzini per scacciare la noia : (

17 Set 2009 - 8:13

[  Umore: Arrabbiato ]

Riporto l'articolo di "LaStampa.it" con la storia del bastardino torturato e quasi ucciso per noia da due ragazzi e salvato con l'amore di tante persone, tra le quali anche Alain Delon che ha mandato il suo veterinario di fiducia a curarlo

Francia: cane torturato assiste
al processo ai suoi aguzzini


PARIGI
Ha assistito al processo ai suoi aguzzini - che hanno cercato di dargli fuoco - nelle braccia della sua padroncina il cane Mambo. Con le bende sulle zampe e sul dorso, ancora sofferente, Mambo era presente in aula «in quanto vittima e non per suscitare emozione», ha detto il procuratore della repubblica di Perpignan, la città dove si è svolto il processo.

Due gli imputati: una ragazza di 22 anni e un ragazzo di 17 anni, che nella notte fra il 10 e l’11 agosto scorso a Espira-de-l’Agly, nella regione dei Pirenei-Orientali, «non avendo niente da fare» - scrive Le Figaro - hanno cercato di dare fuoco a Mambo, un bastardino, allora, che vagava nella cittadina. Uno dei due ha tenuto il cane fermo, mentre l’altro lo ha ricoperto di benzina, prima di appiccare il fuoco.

In aula oggi c’era solo la ragazza che è stata condannata dal tribunale di Perpignan a sei mesi di carcere per atti di crudeltà e barbarie contro animali. Il ragazzo, minorenne, sarà giudicato invece il 17 dicembre prossimo.
La vicenda ha toccato la sensibilità dei francesi che si sono mobilitati per raccogliere le firme sotto la petizione «Giustizia per Mambo» inviata poi alla magistratura.

Si sono mobilitate - per sostenere le spese per curare Mambo, sono stati raccolti 10.000 euro complessivamente - associazioni e anche alcune personalità, come l’ex calciatore Zinedine Zidane, l’ attore Alain Delon e l’animalista, ex icona del cinema, Brigitte Bardot.


Mambo
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Una storia di cani randagi

01 Apr 2009 - 18:23

[  Umore: Felice ]






Settembre 2005, sono in ferie in Sicilia con una coppia di amici.

Gli uomini sono andati in paese, io e la mia amica stiamo andando a piedi alla spiaggia portandoci spiaggine e ombrellone quando d'improvviso ci accorgiamo che due cani neri ci stanno seguendo, uno è abbastanza grande e l'altro un pò più basso e tozzo.

Siamo preoccupate perchè in giro non c'è nessuno e io dico alla mia amica "Stiamo attente, se si avvicinano troppo proviamo a spaventarli con il bastone dell'ombrellone"
Arriviamo alla spiaggia sempre con i cani dietro ma si tengono a distanza e ci tranquilizziamo. Sistemiamo l'ombrellone, le stuoie e le spiaggine e andiamo a farci il bagno.

Quando torniamo a riva..... sorpresa....... i cani si sono accomodati sotto all'ombrellone!
Ci accorgiamo che non sono per niente pericolosi, anzi per niente pericolose perchè vediamo che sono due femmine.

Parlando con i vicini veniemo a sapere che sono due randagi che il proprietario di una villa della zona ha lasciate entrare nel suo cortile sperando che possano fare la guardia, però quando al mattino lui apre il cancello per andare al lavoro loro scappano.

Un giorno dopo l'altro diventano sempre più "nostre", le rifocilliamo con scatolette giganti di cibo per cani, ci rassegnamo anche a dividere con loro l'ombra del nostro ombrellone e dobbiamo anche pulire quando sporcano sulla strada davanti a casa nostra.
Quella più grande diventa talmente appiccicosa che non posso neppure più fare il bagno tranquilla perchè se mi vede al largo deve raggiungermi per "salvarmi".

Quando andiamo in paese in macchina fanno scene strazianti, ci rincorrono a grande velocità e se qualcuno ha visto quelle scene avrà pensato che le stavamo abbandonando.

Al mattino appena alzati andiamo sulterrazzo per guardare in strada se le vediamo, non hanno nessun nome e le chiamiamo affettuosamente "le ragazze".

E' stato duro separarcene quando è finita la nostra settimana di ferie, però eravamo convinti che le avremmo ritrovate la volta successiva nel cortile del vicino.

Purtroppo non è andata così, abbiamo saputo che sono sparite dopo poco tempo ed ho sperato che qualcuno se le fosse portate a casa ma so benissimo che nella realtà il lieto fine nelle storie di animali randagi è molto raro.


....e se anche loro adesso facessero parte di un "branco"?


http://www.canileportoempedocle.com/gallery.htm

Marta




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