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lo scoglio della Madonnetta.....visione incantevole

28 Apr 2011 - 14:20

[  Umore: Felice ]



"Savona - visione incantevole verso Albissola", questa è la scritta che descrive la vecchia cartolina con lo scoglio della Madonnetta (A Madunnetta).

L'ho acquistata il mese scorso su PrezziShock.it
Ogni tanto faccio un giro tra le inserzioni di PrezziShock.it perchè mi piace curiosare ed a volte mi capita qualche articolo interessante.

La cartolina è degli anni '50 e devo dire che "incantevole" è la giusta definizione per questo paesaggio.

C'era uno stabilimento balneare, probabilmente si chiamava già allora "bagni Madonnetta"

Visivamente la situazione attuale non è molto diversa da quella della cartolina, ma per quanto tempo lo resterà?

Si parla da tempo del progetto di un porticciolo turistico che in un primo tempo includeva anche la costruzione di una torre di Fuksas, per il momento tutto è fermo ma sicuramente il progetto non è stato accantonato.
Ogni tanto sullo scoglio della Madonnetta compaiono striscioni di protesta.


Quello scoglio è legato a tanti miei ricordi, i bagni Madonnetta sono stati il primo stabilimento balneare che ho frequentato, forse sono poco progressista però spero di continuare a poter godere ancora per molti anni della "visione incantevole verso Albisola" così come appare nella cartolina.


un saluto da Marta Molto felice
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Tante tartarughine raggiungono il mare (caretta caretta)

12 Ago 2008 - 19:20


Caretta caretta, tempo di schiusa
(11 agosto 2008)
In Calabria il primo nido, 60 tartarughine hanno preso il mare. Ma la specie è sempre a rischio

da repubblica.it
ho trovato questo articolo sulle tartarughine leggendo le notizie su Repubblica.it. C'è un bellissimo video che dura diedi minuti ma vale la pena vederlo senza farlo avanzare forzatamente Sorriso


http://tv.repubblica.it/copertina/caretta-caretta-tempo-di-schiusa/22888?video&ref=hpmm
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Salvate il pesce pagliaccio

27 Giu 2008 - 11:39


Salvate il pesce pagliaccio
vittima del suo successo

A rischio estinzione dopo il film della Disney
Aumentano le importazioni, diminuiscono gli esemplari


L'allarme lanciato da un biologo marino che ha studiato le barriere coralline

dal corrispondente di Repubblica ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA - È una storia che ha intenerito milioni di padri e di figli in tutto il mondo: l'epica lotta di un papà per ritrovare il figlio perduto. Entrambi, sia il genitore che la sua amata creatura, sono pesci, o meglio pesciolini, per la precisione pesci pagliaccio: un adorabile animaletto pinnato, di un bel colore arancione striato di bianco. Nella storia, dopo che un barracuda gli ha mangiato la mamma e i fratelli (questi ultimi ancora chiusi dentro le uova), il pesce-bimbo si perde nell'oceano, viene pescato da un dentista, che se lo porta a casa, a Sidney, lo regala a una pestifera figlia, che lo chiude in un acquario. Alla fine di innumerevoli avventure, il pesce-papà ritrova suo figlio, che evade dall'acquario e torna felice nel suo ambiente naturale, il mare.

Questa è la trama di "Alla ricerca di Nemo" ("Finding Nemo" nella versione originale), il film della Walt Disney in associazione con la Pixar che nel 2003 ha ottenuto il maggiore incasso di tutti i tempi per un cartone animato e un premio Oscar l'anno successivo. La pellicola aveva una evidente morale: il posto di quei bei pesciolini colorati è il mare, non l'acquario di casa, che a qualcuno di noi può piacere come pezzo d'arredamento ma che a loro, i pesci che ci abitano, probabilmente deve sembrare una prigione.

Ma l'effetto a lungo termine, a quanto pare, è stato l'esatto opposto: quei milioni di bimbi umani, tornati a casa dal cinema, hanno chiesto al papà e alla mamma di comprare loro un pesce come quello del film. E adesso i naturalisti lanciano l'allarme: il pesce pagliaccio rischia di scomparire dai mari, sta diventando una specie in via di estinzione. Se continua così, la "ricerca di Nemo" diventerà infruttuosa: non lo si troverà più da nessuna parte, tranne che nell'acquario da cui lui voleva disperatamente fuggire.

A segnalare questo pericolo imminente è stato un biologo marino britannico, Billy Sinclair, docente alla University of Cumbria, che ha trascorso gli ultimi cinque anni a studiare i pesci pagliaccio delle barriere coralline australiane. Ha scoperto così che in alcune aree il numero di esemplari di questa specie è calato del 75 per cento. "Per essere salvato dall'estinzione - afferma lo scienziato - dovrebbe essere immediatamente classificato come specie a rischio".

Naturalmente non tutti i pesci pagliaccio che finiscono negli acquari provengono dalla barriera corallina australiana o da qualche altro mare tropicale: in Gran Bretagna, per esempio, secondo dati citati dallo stesso Sinclair, ogni anno vengono importati circa 110 mila pesci pagliaccio, il 50 per cento dei quali viene allevato in cattività, ovvero di fatto nasce già in un acquario. Ma la restante metà viene da un mare o da un oceano. Ed è comunque abbastanza per minacciare la sopravvivenza di questa specie.

Paradossalmente, insomma, la commovente storia del piccolo Nemo animato è servita, anziché a proteggerlo e a salvarlo, a mettere in pericolo il pesce pagliaccio della realtà. Forse bisognerebbe girare un altro film, intitolato "E smettetela di cercare Nemo!", perché venga lasciato dov'è, in pace, a casa propria.

(27 giugno 2008) Repubblica.it
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