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Ah che bel FRESCO!!!!

15 Ago 2007 - 9:22


Cresce la vendita di bevande fredde
13 agosto 2007



ROMA - Il freddo sta per superare il caldo. Non si tratta delle temperature atmosferiche, ma delle bevande. The, caffè e latte bollente da sempre leader del mercato mondiale, stanno infatti per cedere lo scettro alle bibite fresche che continuano a incrementare le proprie vendite a un ritmo del 4% annuo.

Nel 2006, a livello globale, l'insieme dei prodotti analcolici da frigo ha fatto registrare un consumo pari a 517 miliardi di litri contro i 552 del caldo. Zenith international, società di consulenza nel settore "beverage", analizzando il trend attuale annuncia che il sorpasso avverrà sicuramente nel 2010, quando il fresco raggiungerà i 600 miliardi di litri venduti.

I continui record raggiunti dalle bevande imbottigliate potrebbero essere un sintomo indiretto dei cambiamenti climatici in atto. Per i produttori alla base dell'incremento ci sarebbe la crescente consapevolezza dei problemi legati all'obesità e un maggior interesse per la salute e il benessere.

La crescita è trainata da acqua minerale, bevande a base di frutta e bibite che rispondono a specifici bisogni, ritenute più sane dell'acqua di rubinetto, del the o del caffè. In assoluto chi guadagna di più in questo mercato è l'acqua minerale (nel 2006 +6,2% rispetto al 2005, +2.000% negli ultimi 30 anni) destinata ad avere un futuro ancora più effervescente (si stima un ulteriore +40% nel prossimo quinquennio).

Già oggi nel mondo si bevono 154 miliardi di litri di acqua in bottiglia, un'abitudine sempre più radicata che alimenta un business che vale ormai circa 100 miliardi di euro l'anno. In Europa, l'Italia è in testa per l'uso della minerale (alla fine del 2007 saranno oltre 200 a testa i litri di acqua imbottigliata mandati giù). Nella classifica delle vendite italiane, subito dopo lisce, gassate ed effervescenti, viene il vino (46 litri a testa), poi i soft drink (41,7), quindi la birra (30,3), i succhi di frutta (16,4), il the freddo (8,5), gli alcolici (0,9).

(Alf/ Dire)


Pubblicato da: tecnowater

AL MARE SENZA CHAT! Uff!

03 Ago 2007 - 10:07


Salve bella gente di PS
Sono comodamente sdraiato al sole della Lucania, in un paese di nome Scazano Jonico, mi connetto con il mio fantastico n95 e riesco a listare correggere e rispondere nel forum, ma non so perché non riesco ad entrare nella nostra chat, dopo un tempo lunghissimo non mi carica la finestra della chat, quindi vi dico che ci sentiremo al mio ritorno a casa era meno di una settimana.. Purtroppo!
Buon tutto a tutti.. Ciao!


Pubblicato da: tecnowater

VI INVITO NUOVAMENTE!!!!

25 Lug 2007 - 20:14

[  Umore: Giramento di testa ]

http://video.google.it/videoplay?docid=6547247189037610028&q=altamore&total=30&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=6

V'invito di nuovo a dre un'occhiata a questo link... specialmente sempre dal minuto 42:00

Signori... ragazzi... bimbi...

Sono estremamente serio.. perchè purtroppo sono seri i modi in cui ci fregano ci lavano il cervello e ci fanno fare ciò che vogliono!!!

Assolutamente No Assolutamente No Assolutamente No

Io dico NO!


Pubblicato da: tecnowater

GUARDATE QUA !!!!

23 Lug 2007 - 10:14

[  Umore: Disperato ]

DATE UN'OCCHIATA A QUESTO VIDEO...

IN SPECIAL MODO DAL MINUTO 42:00 A 1:12:00

INVESTITE MEZZ'ORA NELLA VOSTRA SALUTE!!!

http://video.google.it/videoplay?docid=6547247189037610028&q=altamore&total=30&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=6


Pubblicato da: tecnowater

Sgorga dalle fonti e come l'aria l'acqua è di tutti.

23 Lug 2007 - 8:21

[  Umore: Confuso ]



Poi, però, qualcuno la mette in bottiglia e... diventa oro azzurro



Gratis alla fonte, cara al bar
di Maurizio Ricci
(Repubblica.it, 19 luglio 2007)


Sicura al 100 per cento, giurano i produttori: mai un'infezione da una nostra bottiglia. Saporita, fa capire il 98 per cento di italiani che la preferisce sempre di più all'acqua potabile. Salutare: per chi ha problemi di pressione e ha bisogno di un'acqua leggera o, al contrario, per gli sportivi alla ricerca di un'acqua ricca di sali minerali. Ma cara. L'acqua al rubinetto la paghiamo 60-80 centesimi a metro cubo, che equivale a mille litri. L'acqua minerale 40 centesimi per una bottiglia di 1,5 litri (al supermercato, si intende, perché al bar l'unico limite è la faccia tosta del gestore). Cioè 25 centesimi al litro: 250 euro a metro cubo.
Il problema è che non è l'acqua che paghiamo tanto. Quella costa pochissimo, quasi niente. A volte, visto che le fonti d'acqua minerale sono di proprietà pubblica, noi - la collettività - gliela diamo in concessione anche praticamente gratis. Quando va male (all'azienda), Nestlè e concorrenti pagano a noi, oggi, come collettività, l'acqua che finirà sugli scaffali del supermercato o dei bar gli stessi 60-70 centesimi a metro cubo che noi, singolarmente, paghiamo per l'acqua del rubinetto. A fare i conti, si finisce sommersi da virgole e zeri: nei 40 centesimi della bottiglia del supermercato, la materia prima, l'acqua, vale oggi, al massimo, 25 centesimi di centesimo. Praticamente invisibile. Compriamo acqua, ma in realtà paghiamo la plastica della bottiglia, il gasolio per trasportarla, gli spot per pubblicizzarla.


[continua.... nel prox articolo...]


Pubblicato da: tecnowater

ARRIVA L'ARIA FREDDAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!

21 Lug 2007 - 16:01

[  Umore: Felice ]

DA OGGI FINO AD ESAURIMENTO SCORTE...

IL FREDDO VE LO FACCIO IO...

RAGAZZI CLIMATIZZATORI HAIER... FANTASTICI..

A PREZZI DA INGROSSO






7000 BTU A 499,00 € Valore 1015,00

9000 BTU A 675,00 € Valore 1060,00

12000 BTU A 836,00 € Valore 1194,00

18000 btu dual split A 1899,00 € Valore 2650,00

DEUMIDIFICATORE 10L A 400,00 € Valore 750,00


COMPRESO DI SPEDIZIONEEEEEEEEE

Che aspettate?!?
APPROFITTATENE!!!


Pubblicato da: tecnowater

§ SCONTISSIMI § SCONTISSIMI § SCONTISSIMI §

20 Lug 2007 - 20:08

[  Umore: Divertente ]




DA OGGI 20/07/2007 FINO A DATA DA DEFINIRSI..

SU TUTTE LE APPARECCHIATURE ANTICAL

SCONTO DEL 10% SU MACCHINE DI QUALSIASI PREZZO..

es: ANTICAL C25F

€ 1150,00 - 10% = €1035,00

SOTTO GENTE...!!!!

APPROFITTATENE !!!


Pubblicato da: tecnowater

PERCHE? BUTTARE VIA I SOLDI???

20 Lug 2007 - 7:13








AMBIENTE


"Repubblica" ha fatto analizzare campioni presi dal rubinetto in 9 città
Tutte sono state promosse.



È BUONA ma non ha marketing. Costa centinaia di volte meno della sua concorrente minerale ma manca dell'abito giusto. Ha una condotta irreprensibile ma paga il prezzo di un passato discutibile. È questa l'immagine dell'acqua del rubinetto che si ricava dalle analisi condotte da Repubblica nelle città italiane: un'istantanea che non pretende di offrire un quadro a 360 gradi, e che risente dei diversi parametri usati dai tecnici, ma tuttavia sufficiente per capire cosa si beve nelle nostre case.

Mentre gli italiani fanno la coda nei supermercati per mantenere il record mondiale degli acquisti di acqua minerale, dai loro rubinetti esce un'acqua che non solo rispetta i parametri di legge sulla potabilità, ma che spesso ha fatto registrare vistosi miglioramenti sul piano della qualità. Due casi per tutti: Milano e Firenze, che fino a ieri sedevano sul banco degli accusati, oggi vantano valori in linea con altre città da sempre fortunate.

MEDITATE GENTE ... MEDITATE!!! Ansioso


Pubblicato da: tecnowater

!!! REGALO !!! REGALO !!! REGALO !!!

19 Lug 2007 - 9:32

[  Umore: Felice ]

DA OGGI , A CHIUNQUE ACQUISTI UNA DELLE MIE APPARECCHIATURE, FARO' DONO DI QUESTA TARGA APPOSITAMENTE ESEGUITA DAL NOSTRO "orafo"...



BELLISSIMA ED ELEGANTE, SEVIRA' PER RICORDARVI LE MOTIVAZIONI CHE VI HA PORTATO ALL'ACQUISTO !!



Non Mi resta da dire altro che....

VENGHINIO SIORI.... VENGHINO!!!!

Tecnowater e Antical

UNA GARANZIA A VITA!!!!


Pubblicato da: tecnowater

ED ECCOCI!!! QUAAAAAAAAA!!!!

16 Lug 2007 - 16:27





ECCOLO!!!!


Pubblicato da: tecnowater

La Guerra dell'Acqua: ubinetto o Minerale?

16 Lug 2007 - 13:49

[  Umore: Confuso ]


Shot at 2007-07-16


[b]L’acqua minerale non è mai stato un concorrente dell’acqua di rubinetto. Rispetto ai quasi 200 litri d’acqua che si consumano ogni giorno, è già tanto se ne vengono bevuti un paio. Ogni cittadino beva quella che vuole in base al sapore, ma non si faccia credere che l’acqua minerale è più controllata di quella del rubinetto!” Non ci sta, Mauro D’Ascenzi, presidente aggiunto di Federutility (la Federazione che riunisce le oltre 550 aziende dei settori idrico ed energetico in Italia, con oltre il 90% degli acquedottisti) ad accettare che l’affidabilità dell’acqua di rubinetto sia messa.
Commentando i dati di una ricerca in cui si riscontra un ulteriore aumento del consumo di acqua minerale degli italiani, D’Ascenzi afferma: “Sono contentissimo che aumenti il consumo di acqua minerale. Ne sono contento per coloro che lavorano nel settore e per i cittadini che gustano la bevanda che preferiscono. Ma deve essere noto che gli acquedotti vengono controllati ogni giorno e spesso più volte al giorno, mentre le etichette delle minerali riportano le date delle analisi che a volte risalgono ad anni precedenti. Accade spesso poi che le sorgenti dalle quali viene imbottigliata la minerale, siano le stesse dell’acquedotto. Che senso ha allora parlare di acqua “migliore”? Sono semplicemente prodotti diversi. Basti pensare che loro fanno pubblicità per venderla, noi per farla risparmiare!” Rispetto alla qualità, continua D’Ascenzi: “l’acqua di rubinetto è per tutti, mentre quella minerale -parafrasando una vecchia pubblicità - sarebbero per molti, ma non per tutti. Ci sono acque minerali indicate per alcune persone ma possono essere dannose per altre. Se poi si vede il costo economico e ambientale, un litro di minerale costa come mille litri di rubinetto, solo che quest’ultima non lascia in giro bottiglie di plastica e non necessita di camion per essere trasportata”.

Fonte : http://www.eurofinanza.it


Pubblicato da: tecnowater

COME METTERLI IN CRISI!!! :-)

13 Lug 2007 - 18:05





Nella pubblicità sui media l’acqua minerale è diventato ormai un bene di estetica, di cosmesi: se bevi la tal acqua “digerisci meglio e stai in forma”, quell’altra ti fa diventare come Miss Italia, l’altra ancora è quella dei campioni: miliardi di euro in pubblicità per dirci che è in quella bottiglia c’è poco sodio o in quell’altra trovi il gusto di montagna…

Scrive ancora la Lattanzi: “Se l’acqua in bottiglia, controllata e imbottigliata mesi or sono, dal prezzo circa duemila volte superiore a quella del rubinetto, ha sfondato, allora vuol dire che la mano invisibile del mercato di Adam Smith è diventata più lesta della mano di Arsenio Lupin: urge passare al contrattacco”.

Quando al ristorante si chiede la brocca, le risposte sono le più fantasiose: “Non c’è”. “Non è buona”. “Non è potabile”. “È vietata”. “Non abbiamo le brocche. Non ce la chiede nessuno”. “Non ve la consiglio”. “Non ci possiamo prendere la responsabilità”. E ancora: “Se è per il prezzo, ve la regalo”. E via così, in un crescendo di affermazioni surreali; in realtà non solo il regolamento igienico sanitario (L.283/62 e Reg. Comunitario 852/2004) ma anche la logica più elementare ci dicono che un esercizio pubblico che fosse davvero privo di acqua potabile meriterebbe la revoca della licenza: non si vorrà mica insinuare che c’è chi lava l’insalata con acqua minerale?

In realtà il business dell’acqua è grande, e per i titolari di pubblici esercizi è un guadagno davvero notevole (e senza sforzo): chi di noi non ha pagato “salatissimo” un bicchiere di acqua minerale al bar pentendosi nel constatare che la bottiglia è quella (di plastica) che si compra al supermercato per pochi centesimi di euro?

Ecco un vademecum per rispondere alle eventuali obiezioni dell’esercente di fronte alla richiesta dell’acqua in brocca:
1) ogni esercizio commerciale in cui si somministrano alimenti deve disporre di acqua potabile (altrimenti non potrebbe lavorare). Ciò è anche attestato dalla Autorizzazione igienico sanitaria (rif. Legge 283/62 e Regolaòento Comunitario 852/2004) senza la quale non si può aprire un bar o un ristorante;
2) non esiste alcun obbligo di legge a vendere acqua minerale in bottiglia. La confusione era nata nel 2005 a seguito del decreto del ministro Marzano che aveva introdotto le monodosi. La confusione fu chiarita subito con una circolare dello stesso ministro in cui si diceva che nulla cambiava riguardo alla somministrazione di acqua sfusa;
3) nessun esercizio può rifiutare l’acqua del rubinetto; si può eventualmente discutere se tale servizio deve essere pagato oppure no (potrebbe comunque essere incluso nel “coperto”, com'è sempre stato).

Quindi, acqua pubblica (dal rubinetto) al posto di acqua minerale privata: un modo per risparmiare, inquinare meno, togliere una "merce di scambio" che - comunque - grava sempre sulle nostre sempre più vuote tasche.

In sintesi, un'azione economico-sociale-politica ed ecologica dai tanti vantaggi...

(fonte: www.altreconomia.it - www.voceditalia.it


Pubblicato da: tecnowater

PRIMA O POI LO CAPIRANNO... SPERO!

12 Lug 2007 - 13:21




TECNOLOGIA & SCIENZA


Da New York a Roma: "Usate quella del rubinetto, meno plastica in giro"
Nel mondo consumi alle stelle, in testa Stati Uniti e Italia
Metropoli contro l'acqua minerale
"Non bevetela, la bottiglia inquina"
Produzione e trasporto danneggiano l'ambiente
Le aziende: useremo materiali biodegradabili
di LUIGI BIGNAMI

Metropoli contro l'acqua minerale "Non bevetela, la bottiglia inquina"


ROMA - E' una vera e propria dichiarazione di guerra all'acqua in bottiglia. Numerose città del pianeta stanno chiedendo ai propri cittadini di abbandonare l'uso dell'acqua minerale a favore di quella che scende dai rubinetti.

In questi giorni è New York ad essere scesa in campo, dando il via ad una campagna per ridurre se non per eliminare l'uso delle bottigliette di plastica. Obiettivo: aiutare l'ambiente. Anche il sindaco di Salt Lake City, sempre negli Stati Uniti, sta facendo una campagna simile, e in California numerosi ristoranti servono ormai unicamente acqua del rubinetto. Ma anche in Europa si hanno esempi simili, primo tra tutti Roma dove, dopo 250.000 prelievi dai propri acquedotti, il Comune ha deciso di rendere pubblica la carta d'identità della propria acqua che risulta essere buona, fresca e molto meno dispendiosa (da 100 a 1.000 volte meno) rispetto all'acqua in bottiglia.

Eppure americani e italiani in testa, seguiti a ruota dal resto dei Paesi industrializzati, bevono sempre di più acqua in bottiglia. Quanto contribuiscono al deterioramento dell'ambiente? Spiega Todd Jarvis della Water Resources Graduate Program alla Oregon State University (Usa): "Ogni anno, nel mondo, si consumano 81 milioni di litri di petrolio e 600 miliardi di litri di acqua (necessari per la lavorazione della plastica) per produrre 154 miliardi di acqua minerale in bottiglia. E questo alimenta un favoloso business che oggi ha raggiunto i 100 miliardi di dollari all'anno e che continua a crescere, visto che dal 1978 ad oggi è aumentato del 2.000%. Questo spiega l'iniziativa di New York. In quella città, infatti, vi è un controllo dell'acqua da rubinetto che è tra le migliori al mondo, ma al contempo si ha il consumo a persona dell'acqua in bottiglia più elevato del pianeta".

Ma perché si è arrivati ad un uso così elevato dell'acqua in bottiglia? Ancora Jarvis: "Perché è stato alimentato da veri e propri miti. Molto spesso si pensa che le acque delle sorgenti siano sempre purissime rispetto ad ogni altra riserva d'acqua. Ma non è assolutamente vero. Le acque vicino alla superficie, infatti, possono raccogliere inquinanti che difficilmente si trovano nelle acque pescate dai pozzi municipali a centinaia di metri di profondità". E anche sul gusto c'è molto da dire. Lo dimostra un test realizzato da Legambiente in 6 città italiane. Pescando l'acqua da caraffe anonime e affidandosi al palato nemmeno 2 italiani su 10 sono riusciti a individuare qual era l'acqua imbottigliata e quale quella uscita dalle tubature domestiche. E che dai rubinetti, almeno dei Paesi industrializzati, esca acqua realmente potabile è accertato dalle severe leggi che riguardano i controlli e il contenuto delle sostanze permesse, che per molte di esse sono più restrittive rispetto a quelle delle acqua in bottiglia. "E' comunque giusto sottolineare - spiega Jarvis - che tutte le ricerche sull'argomento non portano a sostenere che le acque in bottiglia sono meno buone di quelle del rubinetto, ma che per produrre una bottiglia di acqua si produce anche inquinamento. E il gioco non vale la candela, visto che sappiamo che l'acqua domestica è, in moltissimi casi, comunque valida al confronto".

Per produrre 1 chilo di Pet (polietilen-tereftalato), la plastica usata per le bottiglie, sono necessari poco meno di 2 chili di petrolio e 17 litri di acqua, la cui lavorazione rilascia nell'atmosfera 2,3 chili di anidride carbonica, o40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo e 18 grammi di monossido di carbonio. A cui poi va aggiunto l'inquinamento per il trasporto, visto che solo il 25% delle acque in bottiglia bevute in un Paese provengono dalle industrie nazionali, le altre devono varcare uno o più confini. Forse vale la pena rifletterci. Alcune aziende lo stanno già facendo, promettendo l'uso di materiali biodegradabili per il packaging.

(11 luglio 2007)


Pubblicato da: tecnowater

Come Cantava Stefano Nosei

07 Lug 2007 - 12:19



Shot at 2007-07-07



Scioglimi il calcare,
scioglimi il calcare,
di uno di quei lavandini
dove l'acqua non va più giù:
pieno di capelli,
aiutami a sturare
il tappo di quel dentifricio
che non chiudi mai.

.....
Vai col Viakal, col Cif Ammoniacal,
se struscio forte mi slogo i polsi
ma lo smalto non si graffierà.

....



Pubblicato da: tecnowater

TANTO PER CAPIRE !!!

07 Lug 2007 - 12:10





Viene fuori che l’acqua in bottiglia - nel 40 per cento dei casi semplice acqua di rubinetto con l’aggiunta di qualche sale minerale - rosicchia circa un milione e mezzo di barili di greggio ogni anno soltanto per produrre delle bottiglie di plastica che ci metteranno circa 1000 anni a biodegradarsi, quasi tutte utilizzate una sola volta. Ora, considerando che con un milione e mezzo di barili si mandano avanti 100 mila automobili per un anno, siamo nel campo di quegli inesplicabili comportamenti che spingono alcune specie come i lemming, piccoli roditori simili a criceti, a suicidarsi gettandosi in massa dalle scogliere.
Non si spiega altrimenti una scelta demenziale da ogni punto di vista.

Secondo gli organismi internazionali che si occupano di salute l’acqua in bottiglia prodotta dai grandi marchi dell’imbottigliamento - Nestlè, Danone, Coca Cola e PepsiCo, tanto per non fare nomi - spesso non è affatto più salubre anche se costa la bellezza di diecimila volte di più di quella del rubinetto ed il suo consumo è decisamente inspiegabile in paesi come l’Italia, che dispongono di una riserva idrica di qualità eccellente. Il guaio è che la diffusione dell’acqua in bottiglia ha buon gioco in paesi come l’India e la Cina , dove la potabile è ancora un lusso che i governi non riescono a garantire. Il che, oltre al greggio impiegato per fabbricare le bottiglie, aggiunge un altro po’ di sprechi per il trasporto e infine lo stoccaggio di un’enorme quantità di rifiuti. La cosa divertente - si fa per dire - è che l’alternativa c’è da parecchio tempo e, almeno nei paesi industrializzati, può contare su di un sistema articolato e capillare - gli acquedotti - che presenta anche il vantaggio di essere facilmente monitorabile. In questo, come in altri numerosi casi, l’idolatrata modernizzazione va all’indietro, mentre un esercito di consumatori rincoglioniti da una valanga di spot buttano via i soldi con la benedizione dei decisori politici che guardano soltanto al Pil - quella dell’imbottigliamento è un’industria che tira - e, da più di trent’anni, confezionano normative che privilegiano le minerali rispetto alla vituperata “acqua del sindaco”.

Sabina Morandi Fonte: www.liberazione.it


Pubblicato da: tecnowater

QUALCUNO VUOL DARCELA A BERE

06 Lug 2007 - 20:56


Un paio di estratti li avevo già messi [b]nelle mie pagine... ma dategli una VERA lettura e rimarrete STUPITI!!!!




«Qualcuno vuol darcela a bere»

di Giuseppe Altamore, giugno 2003
[/b]



«E’ molto chiaro che fare affidamento sull’acqua in bottiglia, pensando che solo perché non viene dal rubinetto sia più pura e immune dall’inquinamento, non risolverà affatto i problemi di sicurezza e approvigionamento», afferma Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia.

«Ma la migliore acqua da bere non si trova necessariamente in una bottiglia», chiarisce Bologna. «Se vogliamo bere acqua pura dobbiamo porre maggiori sforzi nel proteggere fiumi, laghi e falde idriche, e poi investire in modo che tale acqua arrivi in modo sicuro al consumatore attraverso i rubinetti».
Per queste ragioni, l’acqua minerale è stata inclusa tra gli otto mali che affliggono l’acqua in Italia nel controforum organizzato a Firenze negli stessi giorni del Terzo forum mondiale dell’acqua che si è tenuto a Kyoto nel marzo 2003.
Non solo, il consumo di acqua minerale è stato incluso fra i mali del «Pozzo di Antonio», il rapporto sullo stato dell'acqua in Italia, a cura di Riccardo Petrella, presidente del Comitato italiano del contratto dell'acqua, che delinea un quadro dello stato delle risorse idriche nel nostro paese e delle loro gestione. E dove starebbe il male? L'acqua minerale non è forse più pura e più sana e, dunque, migliore per la salute di quella potabile?
Si chiede Petrella?



«La prima ragione del 'male', sta per l'appunto nell'ingiustificata credenza che l'acqua minerale sia più pura e più sicura dell'acqua potabile. L'acqua minerale non è né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell'acqua potabile, si legge nella relazione. Anzitutto l'acqua minerale non è considerata dal legislatore un'acqua potabile, ma come un'acqua terapeutica in ragione di certe caratteristiche fisico-chimiche che ne suggeriscono un uso per fini specifici. Per queste ragioni è consentito alle acque minerali di contenere sostanze come l'arsenico, il sodio, il cadmio in quantità superiori a quelle invece interdette per l'acqua potabile. Mentre non è permesso all'acqua potabile di avere più di 10µg/l (microgrammi per litro) di arsenico, è frequente che la maggior parte delle acque minerali siano contenute 40/50µg/l di arsenico senza l'obbligo di dichiararlo sulle etichette. Lo stesso vale per altre sostanze.



Valore limite di alcune sostanze contenute nell’acqua potabile e nell’acqua minerale


Valori limite acque potabili
Decreto L. 31/2001


Valori limite acque minerali
Decreto 542/92 – Dm 31/05/2001
Arsenico totale (µg/l) 10 50
Bario (µg/l) - 1
Cromo (µg/l) 50 50
Piombo (µg/l) 10-25 10
Nitrati (mg/l) 50 45-10*
Alluminio (µg/l) 200 Nessun limite
Ferro (µg/l) 200 Nessun limite
Manganese (µg/l) 50 2000
Fluoruro (mg/l) 1,50 Nessun limite

* Valore relativo ad acque destinate all’infanzia

Una clamorosa omissione che può essere pericolosa per la salute di chi beve sistematicamente la stessa acqua minerale per anni senza controllo medico. Ricordiamo, inoltre, che nel febbraio 2000, l'Italia ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione dell'Unione europea, perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acqua minerali italiane erano superiori alle norme imposte a livello comunitario»
«La seconda ragione del 'male' risiede nel fatto che se - come abbiamo visto - l'acqua minerale non è né più pura né più sana della potabile è certamente molto più cara: dalle 300 alle 600 e persino 1000 volte più cara», aggiunge Petrella.
Secondo gli ultimi dati, derivati da un'inchiesta della Federconsumatori, il costo medio in Italia di 200 metri cubi d'acqua potabile, corrisponde al consumo medio di una famiglia, è pari, nel 2000, a 361.269 lire annue, cioè 1806 lire al metrocubo (0.93 euro).
Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua di rubinetto, la più cara d'Italia (quella di Forlì) e quasi 3000 volte di più dell'acqua potabile di Milano.
«Il successo di mercato delle acque minerali è chiaramente uno scandalo», continua Petrella.
«Ci troviamo di fronte a un fenomeno di sfruttamento a fine di lucro di un bene demaniale che secondo quanto ha riconfermato la legge sull'acqua del 1994 (la legge Galli) fa parte del patrimonio inalienabile delle regioni. Lo sfruttamento avviene con il beneplacito formale ed esplicito delle autorità pubbliche. Le regioni hanno ceduto il diritto di gestione delle acque minerali a delle tariffe ridicolmente basse. Il caso della Lombardia, una delle regioni a più alta densità di fonti minerali illustra bene la situazione. Su più di 2000 miliardi di lire che rappresentano il business delle acque minerali in Lombardia per 8 miliardi di litri di acqua estratti di cui solo 2 miliardi e mezzo sono stati imbottigliati e venduti (che fine hanno fatto gli altri 5,5 miliardi di litri estratti?), la regione Lombardia ha visto arrivare nelle sue casse meno di 300 milioni di lire, una miseria rispetto agli incassi delle imprese private.
Quel che è grave è che più dell’80% delle acque minerali sono imbottigliate in contenitori di plastica (in Pet), il cui costo si aggira sui 1° cent contro i 25 cent per la bottiglia di vetro. I costi dello smaltimento ricadono sulle regioni che spendono di più di quanto incassino dai canoni delle concessioni di sfruttamento delle fonti.
«Non è difficile capire, ora, perché il business dell’acqua minerale sia così lucroso e le ragioni che hanno spinto il capitale privato a influenzare, tramite la pubblicità e la potenza della grande distribuzione, il comportamento delle popolazioni occidentali a diventare dei grossi consumatori d’acqua minerale», precisa Petrella. «Aneddoto che aggiunge il 'comico' a una situazione inquietante: nel febbraio 2002 un decreto del Ministero della Sanità ingiungeva agli esercizi di vendere al consumatore l’acqua minerale naturale originariamente preconfezionata in confezione integra o aperta soltanto al momento della consumazione. Una tale misura, se fosse entrata in vigore, avrebbe comportato uno sperpero inimmaginabile di bottiglie. Fortunatamente, di fronte alla numerose critiche, il Ministero ha ritirato il decreto alcuni giorni dopo averlo adottato».
Il business dell’acqua minerale è un business a forte concentrazione industriale e finanziaria. Nestlé (multinazione svizzera) e Danone (francese) sono rispettivamente la numero uno e la numero due delle imprese mondiale d’acqua imbottigliata. Da sole rappresentano più del 30% del mercato mondiale. Nestlé possiede più di 260 marche d’acqua minerale in tutto il mondo, fra cui Vittel, Contrex, Terrier (la più importante del mondo) e le italiane San Pellegrino, Lievissima, Panna. Fanno parte invece della Danone: Ferrarelle, San Benedetto (Guizza)… Il grande business delle minerali in Italia è, dunque, fonte di benefici soprattutto per gli azionisti della Nestlé e della Danone.

«La terza ragione del 'male' risiede nella mercificazione dell’acqua e nella privatizzazione dei servizi d’acqua. Questi hanno trovato nel business delle acque minerali uno strumento potente di stimolo e di 'legittimazione'. Perché non mercificare anche l’acqua potabile, si sono detti gli operatori privati? Che differenza c’è – domandano – tra l’acqua potabile e l’acqua minerale? Se la mercificazione di quest’ultima non solleva nessun problema economico, politico, sociale, etico, perché – si chiedono il consumatore e il finanziere – si deve impedire di vendere e acquistare l’acqua potabile come ogni altra merce? Perché le imprese private non dovrebbero prendersi cura anche dei relativi servizi idrici?
Il mondo commerciale dell’acqua minerale sta scombussolando l’intero settore dell’acqua.
Attirate dagli alti livelli di profitto e dalla allettanti promesse future del business acqua, potenti imprese come la Coca Cola sono entrate anch’esse nel settore introducendo un nuovo tipo di 'acqua da bere', l’acqua purificata. L’acqua 'purificata' non è altro che acqua d’acquedotto sottoposta ad alcune operazioni di demineralizzazione e di declorizzazione. Piano piano, il legislatore ha autorizzato anche in Italia la vendita in bottiglia dell’acqua di rubinetto. Una grande confusione caratterizza sempre più il 'business dell’acqua' composto da un numero crescente di tipi d’acqua: acqua potabile di rubinetto, 'acqua da tavolaa (si tratta di acque da potabili in bottiglia), acqua potabile in bottiglia in bottiglia 'naturale' con 'aggiunta di anidride carbonica', acqua 'purificata', acqua naturale minerale (acqua minimamente mineralizzata, acqua oligominerale, acqua minerale terapeutica), acqua di sorgente (cioè acqua potabile prelevata alla fonte ma che non può essere clorata. Tutte le acque minerali sono di sorgente ma non tutte le acque di sorgente sono minerali), acqua di sorgente 'naturale', acqua di falda.
L’espansione del 'mercato dell’acqua' ha condotto a un rimescolamento delle carte a livello delle imprese: le imprese tradizionali d’acqua minerali sono entrate nel settore dell’acqua potabile in bottiglia e, viceversa, le imprese d’acqua potabile cominciano a intervenire nel settore delle acque in bottiglia (minerali comprese). Lo stesso dicasi delle imprese di soft drinks (limonate, cola, bevande gassate…) e del latte (la Parmalat, per esempio, ha messo sul mercato una sua acqua in bottiglia, l’'Aqua Parlamat'.
«Tutto ciò in una logica commerciale e di profitto. La mercificazione dell’acqua, facilitata dal boom delle acque minerali, rappresenta uno dei mali più gravi e insidiosi», accusa Petrella.


Pubblicato da: tecnowater

acqua della bottiglia?????

04 Lug 2007 - 21:24


L’imbottigliamento dell’acqua rappresenta la forma più evidente di privatizzazione del bene demaniale pubblico per eccellenza. Imbottigliare l'acqua e rivenderla 1000 volte il suo prezzo è semplicemente un'operazione speculativa, in cui la rendita è sicura. Le aziende di imbottigliamento (il mercato è controllato dalle multinazionali come Nestlè, Danone e Coca-Cola) pagano la materia prima un'inezia (in alcune regioni versano solo un canone relazionato alla superficie della sorgente e non in base alla quantità di acqua imbottigliata!) e spendono molto di più per le bottiglie di PET, per il trasporto e per la pubblicità.




L'acqua in bottiglia e' piu' sicura dell'acqua di rubinetto?
Molte persone si preoccupano di ammalarsi a causa dell'acqua di rubinetto, per gli articoli in notiziari e giornali, riguardanti per esempio gli scoppi di Legionella. Come conseguenza di questo, bevono l'acqua in bottiglia o installano costosi sistemi di depurazione di acqua. Tuttavia, studi hanno dimostrato che molti di questi consumatori spendono troppo a causa dell'elevato costo dell'acqua in bottiglia ed in alcuni casi finiscono col bere acqua potabile che è più sporca di quella che avrebbero dai loro rubinetti. Per essere sicuri, i consumatori che comprano acqua in bottiglia dovrebbero verificare se l'azienda che fornisce l'acqua appartiene all'associazione internazionale dell'acqua in bottiglia (IBWA) e se rispetta i requisiti di prova per l'acqua potabile. Il IBWA manda annualmente ispettori alle sue aziende, per accertarsi che gli impianti producano acqua potabile sicura.
La gente può anche risparmiare il costo dell'acqua in bottiglia e fare esaminare la propria acqua di rubinetto dai servizi sanitari locali o da laboratori privati. Se vengono rilevati degli agenti inquinanti, puo' comprare un'unità che rimuove l'agente inquinante in questione, ma per la maggior parte delle famiglie cio' non è necessario da momento che la loro acqua di rubinetto è pittosto sicura.


By nice4u2 at 2007-07-04


Pubblicato da: tecnowater

Ma che Siamo Tutti pazzi in Italia?

03 Lug 2007 - 18:00


Bottiglia o rubinetto? Scegliere di pagare per dissetarsi è solo una questione di gusto

Il consumo italiano pro capite di acqua minerale si aggira intorno ai 170 litri, siamo cioè tra i primi bevitori di acqua in bottiglia del mondo (in testa alla classifica in Europa).
Un consumo giustificato da effettive ragioni di maggiore “salubrità” delle acque in bottiglia contro la qualità delle acque degli acquedotti cittadini?
Medici e associazioni dei consumatori dicono no.



Francamente credo che la malattia tutta italiana di comprare l'acqua in bottiglia dipenda molto, ma molto da quella che è una pubblicità martello.

L'acqua che fa fare PLIN PLIN... .... ragazzi ma scherziamo???
Ma quale acqua non fa fare Plin Plin???

Mah!!!

Misteri della vita!!!!


Pubblicato da: tecnowater

BENVENUTI IN ACQUA!!!

01 Lug 2007 - 17:57

[  Umore: Shock ]

Salve Gente!!!

Francamente no ho mai scritto un blog.. ma visto che c'è usiamolo...

Per adesso volevo solo far vedere che ci sarò anch'io a Bloggare (si dice così?.

Qui quando avrò tempo, inserirò tutto ciò che riguarda il mondo dell'acqua, ma soprattutto...
tutto ciò che ci fanno vedere, leggere e credere sul mondo dell'acqua!

Ciao... Ciao!!!!!



Pubblicato da: tecnowater


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